Piccole Ruote Crescono e Io Non Me la Bevo in Val Maira – Educazione Stradale per gli studenti di Dronero(CN)

Si è svolta da giovedi’ 2 a martedi’ 7  a Dronero, nel Cuneese, una tappa del programma
ministeriale ribattezzato “Io non me la bevo” e “Piccole Ruote Crescono). A coordinare il contest, in cui protagonisti
sono stati gli studenti delle scuole medie, Alessandro De Gregori,
referente FMI di educazione stradale per il Piemonte. “E’ stata l’occasione – ha spiegato –
per insegnare agli studenti come comportarsi in caso di incidente e dire loro cosa non si
deve fare, secondo i dettami dell’articolo 189 del nuovo codice della strada”. E’ emerso
che prestare soccorso è sì un obbligo, ma che viene meno nel caso in cui i soccorsi siano
già stati attivati da altri. “Spesso, infatti, proprio i soccorsi vengono ritardati a causa dei
veicoli che si fermano anche solo per curiosare, senza essere di aiuto, ma anzi risultando
di intralcio”. E’ emerso, altresì, che non si devono spostare i feriti, a meno che non siano in
pericolo di vita, perché un intervento non corretto può peggiorare o compromettere la
condizione del ferito. Se il ferito, poi, è un motociclista, non si deve provare a togliergli il
casco. Non si deve, infine, somministrare bevande ai feriti. Soddisfazione al termine della
giornata è stata manifestata sia da Enrico Garino(referente nazionale tecnico della commissione di Educazione stradale ) sia le professoresse del plesso scolastico tra cui Arianna Mandrile,
che ha detto: “La  mia classe coinvolta nel progetto è stata la 2ª media di Stroppo, composta da
15 allievi. I ragazzi sono stati divisi in tre gruppi, corrispondenti alle postazioni in cui è
stata organizzata la palestra, con differenti tematiche: 1ª come prevenire un incidente
stradale e cosa fare nel caso in cui si è coinvolti, 2ª alcol/sostanze psicoattive alteranti la
vista di chi guida con la possibilità di fare un “percorso ebbrezza”. I ragazzi hanno
indossato occhiali che hanno fatto percepire loro una reale sensazione di alterazione
fisica. 3ª sicurezza attiva (lettura attenta del codice stradale) e passiva (utilizzo del casco,
airbag ecc…). A chiudere il progetto, la creazione di uno slogan da parte dei ragazzi che è
stato così intitolato “Io non me la bevo perché il pericolo è dietro l’angolo”. I giovani
studenti coinvolti hanno potuto vivere un momento dal forte contenuto emozionale
sperimentando, attraverso la percezione visiva diretta, le diverse fasi di un incidente
stradale reale”.